Associazione Insegnanti di Lingua Italiana
Insegnando si impara
"ECO DI ECO: LE PAROLE DI UMBERTO ECO TRA GIORNALISMO E RACCONTO BREVE"
Se diciamo "Eco" ci vengono in mente due associazioni, quella per il sostantivo e quella per il famoso scrittore italiano, purtroppo da poco scomparso. Eppure, anche se di un gioco di parole di tratta, Eco e la eco (ricordiamo che in italiano è femminile) hanno in comune un'altra caratteristica, l'essenzialità, visto che entrambi si contraddistinguono per l'uso di poche ma importantissime parole: le ultime che l'eco di una montagna riporta a noi e quelle sagaci e frizzanti dell'Umberto giornalista.
Ma mi piace, pensandoci, ricordare un altro bel tratto che l'eco ed Eco hanno in comune, un piccolo segreto: la parola "eco" viene dalla ninfa che ha lo stesso nome e che fu punita per la sua indisponenza proprio con la condanna di aprire la bocca per ripetere solo ed unicamente le ultime parole che gli altri pronunciavano. E lo stesso Eco, conosciuto per il celeberrimo romanzo "Il nome della rosa" (che lui odiava), fu per decenni prolifico autore di una meravigliosa rubrica giornalistica dall'affascinante nome di "La bustina di Minerva".
Nel nostro appuntamento ci occuperemo proprio di quest'ultimo argomento, inserendo alcune analisi concrete in un contesto consono non solo ad Umberto Eco ma a tutti i più grandi scrittori e giornalisti: quello della compattezza dell'articolo di giornale e del racconto breve.
Cristiano Righi, filologo e artista, vive da 9 anni a Mosca. Co-fondatore del "Club di Italiano Tiramisù" si occupa di diffondere la lingua e la cultura italiana attraverso la sua scuola, il mensile appuntamento "Kinoklub N.I.C.E.-Tiramisù", le lezioni-seminario di approfondimento grammaticale "Italiano a spicchi" e altri progetti accomunati da un unico fine: godere il più possibile della meravigliosa lingua italiana. Settimanalmente pubblica ed illustra sul quotidiano "Il Mattino di Padova".